Scrivere insieme...



Un racconto a 642 dita e 170 occhi... circa


È una storia che vale la pena d'essere raccontata e condivisa, almeno così credo. Tutto è nato lo scorso anno, alla scuola elementare padre Marella di Bologna...

martedì 20 maggio 2014

Piovono fiabe dalla seconda A scuola Marella

I bambini della seconda A della scuola elementare Padre Marella sono stati per qualche girno senza Brunella, la loro insegnante, i soliti mali di stagione. Ma ormai sono degli scrittori e dopo aver letto la mia email di risposta sono andati in "auto gestione" e ognuno di loro ha scritto un suo racconto. Alcuni hanno seguito la traccia da me indicata, altri invece desideravano condividere e rielaborare le fiabe sentite da piccoli (si riconoscono chiaramente). Altri ancora dovevano dare sfogo alla loro fantasia o alle loro paure, raccontarsi protetti da un mondo fantastico che li preserva da giudizi o rimporveri da parte dei grandi.
Riporto senza ulteriori commenti tutti i racconti, sono tutti a loro modo bellissimi perchè "veri". Alcuni racconti offrono spunti interessanti, forse diventeranno libri, ma questo non è importante. Nota di merito per i titoli, sono davvero strabiglianti.





RACCONTI DELLA CLASSE II A Padre Marella

L’ ENIGMA
Racconto di Elena D.

C’era una volta, tanto tempo fa, una scuola malmessa, vecchia e non più frequentata dai bambini per legge. La scuola si chiamava Padre O. Marella.
Alcuni dicevano che era abitata da un orco che se vedeva anche solo un bambino, gli sanguinavano le labbra dalla fame.
C’era però in una scuola lontana, la più frequentata dai bambini, una classe che non credeva nella storia dell’orco, anzi i bambini sapevano che dentro la vecchia scuola c’era un antico libro sul quale c’erano scritte delle cose fantastiche. Così un giorno un’alunna di nome Elena e di cognome De Gregorio, disse alla sua classe che dovevano andare a cercare il libro, i genitori erano spaventatissimi. Il libro non si riusciva a trovare, finchè un giorno lo trovò Bianca.

Leonardo lo lesse ad alta voce, la cosa che spaventò tutti era che c’era un castagneto in pericolo.
Nell’ultima pagina del libro c’era una scritta piccolissima, allora Leonardo lo passò a Sofia che sapeva leggere piccolissimo e lesse: “IL CASTAGNETO PUO’ ESSERE SALVATO SE RISOLVERETE L’ENIGMA CHE COMPRENDE QUESTE TRE PAROLE: PERMESSO GRAZIE E SCUSA”. Non si riusciva a trovare qualcosa di adatto, finchè Micol lo trovò e faceva così: “permesso o castagneto , grazie se ci fai entrare nel tuo folto bosco, scusa se ti disturbiamo.”
Jacopo lo scrisse e andarono tutti insieme nel bosco di castagni. Al centro del bosco trovarono un castagno dorato, al centro del castagno c’era lo spazio per inserire un foglio. Micol si fece avanti e infilò  il foglio, in quel momento successe qualcosa di prodigioso, dal castagneto uscì un brutto omaccio che si trasformò in una fata bellissima!
Pensate che stupore. La fata chiese loro quale fosse il più grande desiderio e risposero tutti in coro che il più grande desiderio era che la scuola tornasse a essere come un tempo, la fata esaudì il desiderio e svanì nel nulla e vissero tutti felici e contenti. 


IL DRAGO SENZA FIAMME
Racconto di Kamil Moran R.

C’era una volta un drago simpatico e alto, che viveva in una grotta.
Fuori dalla sua casa c’era un prato meraviglioso, era così bello perché il drago non avendo il fuoco in gola non poteva bruciarlo.
Il nome del drago era Jonny, e il nome del suo migliore amico era Grillo, un coniglio bianco, grassottello con gli occhiali.
Jonny e Grillo andavano in piscina insieme, un giorno il drago raccontò al suo amico del cuore di essere nato senza fuoco.
Quel pomeriggio Grillo, che era prodigioso, consigliò a Jonny quello che aveva letto in un libro di sua zia: ovvero di mangiare tante rose perché gli avrebbero ridato il fuoco.
Jonny ascoltò Grillo e mangiò tutte le rose che erano nel suo giardino.
Il drago improvvisamente sentì un forte bruciore alla gola e insieme alla tosse uscì dalla bocca una fiamma gigantesca che bruciò la coda di Grillo.


 IL TESORO NASCOSTO
Racconto di Federico M.

C’era un bambino  chiamato Jack , che aveva dodici anni che aveva solo la 
mamma perchè suo papa era morto.
Un giorno doveva andare a scuola e i bulli lo presero a pugni.
Jack aveva un amico chiamato Manny e tutti e due avevano la stessa età.
Era Maggio e dopo cinque giorni iniziavano le vacanze Jack andava insieme a Manny a Londra.
Erano passati i cinque giorni, quindi stavano partendo per Londra.
Entrarono sull’aereo e dopo otto ore arrivarono e andarono all’albergo. 
Nell’albergo un ragazzo gli tirò un pallone in faccia, il ragazzo disse che 
non lo aveva fatto apposta e alla fine erano andati nell’albergo,  poi 
fecero un giro per vedere come era Londra. Stavano passando sul 
marciapiede, videro a terra un foglio e lo lessero e c’era la mappa di un 
tesoro che si trovava a Londra, segui la mappa diceva il biglietto, il tesoro 
è nel castello dove abitava la regina di Inghilterra.
Jack e Manny chiesero dove era il castello, un vecchio lo sapeva e gli disse 
che si trovava nel bosco di Londra.
Alla fine andarono nel bosco ma non si vedeva niente e alla fine Manny si 
appoggiò su un ramo e vide il tesoro finì così la loro storia.

RACCONTO DI SOFIA M.

C' era una volta un contadino molto povero: aveva un cagnolino, tre pecore, 
una mucca e sei galline.
Per mangiare doveva lavorare. Un giorno il contadino andando nel bosco
incontrò un' uccellino ferito che cercava di volare verso  la Montagna Magica ma non ci 
ma non ci  riusciva.
Il contadino vedendo l'uccellino ferito si commosse e lo guarì.
Quando l' uccellino fu guarito sapete che cosa fece? portò il contadino alla 
Montagna Magica. Quando furono in cima alla Montagna c'era una casa, un 
bosco e un laghetto, era un magnifico posto. Bussarono alla porta, aprì una 
vecchia e disse: 
- "Grazie mi hai portato il mio uccellino, cosa vuoi in cambio?"
- "Io vorrei che quando c'è un pericolo venisse un'incantesimo"
- "Io ti posso dare una collana"
- "Grazie"
Scendendo dalla montagna il contadino incontrò un lupo.
Si ricordò della collana e dopo un secondo in mano al contadino apparve 
una spada e riuscì a tagliargli la testa.
Ritornò al villaggio felice e contento.


FRANCESCO ED IL DELFINO
Racconto di Matteo G.


Questa è la storia di un bambino ed il suo papà. Francesco andava sempre a pescare con il suo papà ed i suoi amici, in mezzo al mare, succedeva spesso che stessero tutto il giorno a pescare.
Il papà di Francesco gli spiegava quanto fosse bella l' inmmensità del mare , dando l 'idea di infinito e libertà. La domenica, la mamma di Francesco preparava panini per tutti, così se avevano fame e stavano in mare tutto il giorno, potevano mangiare qualcosa.
Una delle tante domeniche che erano in mare, ad un certo punto, Francesco vide venire fuori dall' acqua una grossa e grande pinna nera ed il suo papà gli spiegò che era una balena.
Francsco rimase stupefatto dalla grandezza dell' animale e di quanta acqua potesse spostare, tant'è  che loro erano vicini con la barca e qualche schizzo d'acqua arrivò anche a loro.
Continuarono il loro viaggio, tenendo sempre sotto controllo la bussola, per evitare di perdersi......
Una volta giunti molto al largo, Francesco vide un'altra pinna sollervarsi dall'acqua, ma stavolta più piccola e potè vedere che era grigia e non nera come quella della balena, ma molto più piccola.....
Chiamò l'attenzio del papà che gli disse che ra una pinna di un delfino.....
Anche lì Francesco rimase incantato dal movimento che faceva il delfino, entrava ed usciva dall'acqua facendo piccoli guizzi divertendo tutti che lo guardavano con tenerezza, tranne un signore che si trovava sulla barca, che disse che se papà lo aveese pescato, potevano portarlo al deflinario potendo così incassare soldi e dividerseli, ma il papà di Francesco si arrabbiò moltissimo e gli chiese se per caso stesse scherzando, ma l'uomo non stava affatto scherzando.....
Passati un paio di giorni, il papà di Feancesco, venne a sapere che il delfino era stato portato al delfinario......
Il delfino divenne così attrazione per il pubblico che si divertiva vedere le sue acrobazie.
Successivamente il papaà di Francesco, con l'aiuto di altri pescatori suoi amici, riuscì a prendere il delfino e riportarlo in mare.
Così tutte le volte che Francesco andava a pesca con il suo papà, poteva vedere il delfino salvato, che oramai era diventato suo amico.

RACCONTO di KAMILA R.
C ‘ERA  UNA  VOLTA  UNA  PRINCIPESSA  CHE  SI  CHIAMAVA  MARY.
QUESTA  PRINCIPESSA  ERA  UNA  CHE  VIAGGIAVA  MOLTO.
UN  GIORNO  ERA  MOLTO  STANCA , PERCHE’AVEVA  FATTO  UN  LUNGO  VIAGGIO  E  VOLEVA  DORMIRE.
QUANDO  SI  STAVA  PER  ADDORMENTARE  ARRIVO’  UN  DRAGO  CHE  SPUTAVA  IL  FUOCO.  MA  LA  PRINCIPESSA  ERA  TROPPO  STANCA  ,  NON  SAPEVA  COSA  FARE.  MARY  ERA  ANDATA  DALLA  MAMMA  ,  E  CHIESE:  MAMMA!  C’E’  UN  DRAGO  FUORI.  CHE  COSA  FARE?
LA  MAMMA  AVEVA  UN’ IDEA  ,  E  DISSE:  DIAMOGLI  DA  MANGIARE.  LA  FIGLIA  RISPOSE:  GLI  DIAMO  I  POLLI.  BUONA  IDEA  DISSE  LA  MAMMA.  LA  MAMMA  E  LA  FIGLIA  DIEDERO  I  POLLI  AL  DRAGO  ,  IL  DRAGO  MANGIO’  I  POLLI  E  SE  NE  ANDO’  VIA.
ADESSO  LA  PRINCIPESSA  POTEVA  DORMIRE  TRANQUILLA.
                                                                                                                                                        

LA BICI VOLANTE
RACCONTO DI OLIVER C.

Era un pomeriggio d’Aprile e passeggiavo lungo un fosso;il sole del pomeriggio era molto  
caldo ma una fresca brezza soffiava sotto gli alberi.
 Mi avventurai nel bosco e a un certo punto trovai una vecchia villa.
Mi avvicinai ad un cancello che era aperto, decisi di entrare. Capii subito che lì non ci viveva più nessuno da tanti anni.
Andai sul retro della casa e vidi una vecchia bici da uomo rossa;era ricoperta di polvere e con la manica del giubbotto pulii la sella.
La guardai e riguardai e la presi.
Era molto alta e faticavo a pedalare ma era molto veloce.
Ad un certo punto suonai il campanello e la bici prese il volo; arrivai a casa e chiesi a mio papà se poteva venire a fare un giro e lui mi disse di sì. Così andammo nel deserto d’Arabia a vedere il tramonto.
Decisi di tenermi la bici così ogni giorno andai in un posto nuovo. 


CARLOS IL PESCATORE
RACCONTO DI Riccardo Z.

Questa è la leggenda del pescatore e del cat-fish gigante. Tanto tanto tempo fà, nel 1233, nel lago di Amatitlan del Guatemala del sud, c'era un pescatore di nome Carlos. Carlos viveva in un piccolo paese in riva al lago. Carlos andava tutti i giorni al lago a pescare le trote, le carpe e i cat-fish. Una mattina decise di andare a pescare il cat-fish gigante, ci restò fino all'una e prese il cat-fish gigante. Il cat-fish vide un pezzo della barca e lo staccò. La barca affondò e il pescatore gridò , ma nessuno lo sentì. Gridava sempre più forte perchè non sapeva nuotare. Poi sentì il cat-fish avvicinarsi e pensò che fosse arrivata la fine. Ma il cat-fish lo aiutò a salvarsi.


IL CACCIATORE DI LUMACHE
Racconto di Ludovica Z.

C'era una volta un giovane cacciatore, ma lui invece di  cacciare le bestie cacciava  le lumache. Quindi un giorno sentì parlare di una lumaca gigante che abitava sulle montagne del nord ed era fortunato perchè aveva la mappa per arrivarci, ma doveva fare un bel pò di cammino, quindi si mise in viaggio.
Una volta entrato nel bosco diventò buio, allora decise di passare la notte lì. La mattina dopo so ritrovò in un covo di rovi, per fortuna aveva trovato un sentiero per uscirne. Arrivò alla fine del sentiero che lo aveva portato davanti alla tana della lumaca gigante. Si ritrovò davanti la lumaca , lanciò una freccia e la sconfisse per sempre.



Io e mio fratello
RACCONTO di ELISA F.

Ciao io mi chiamo Elisa e ho 8 anni ,mio fratello si chiama Andrea e ha 12 anni  e va in seconda media alle Farini .
Il venerdì, quando mio fratello esce da scuola alle 13:35,alcune volte mi viene a 
trovare in classe durante la ricreazione .
Le mie maestre sono molto contente della visita di mio fratello.
Un giorno tutti i miei compagni gli hanno fatto il ritratto e lui se li è portati a casa .
Mio fratello gioca a calcio nella squadra del Fossolo  nel ruolo del portiere,  quando viene in classe parla con i miei compagni sempre di calcio, invece io preferisco giocare con i miei compagni a nascondino.

Jones, l’avventuriero
Racconto di GIACOMO C.

Jones era un avventuriero che viveva nel bosco e doveva combattere contro gli animali per sopravvivere.
Un giorno Jones andò a fare un giro nella giungla e fu assalito da una pantera nera con gli occhi gialli e i denti aguzzi che facevano paura a tutti gli animali della giungla.
Nonostante la vista della pantera, Jones si fece coraggio e tirò fuori un pugnale. Quando la pantera gli saltò addosso, Jones conficcò la lama dritta nel cuore e la pantera morì.
A quel punto Jones si sentì triste, ma felice di essere ancora vivo.



RACCONTO di LEONARDO C.


-Certo che è sangue, è stato un colpo di pistola micidiale.
-dice il commissario. 
Intanto, dall'altra parte della città, c'è un bambino di 12 anni di nome Jack.
che vuole tanto fare l'investigatore e sa cosa è successo, quindi vorrebbe investigare, ma non può.
Un giorno,dopo tanto tempo che ovviamente i poliziotti non avevano risolto il problema, successe un furto,vicino a casa sua.
Perciò i genitori gli permisero di investigare, ovviamente non credevano che lui ci riuscisse.
Investigò, investigò, ma non trovò niente. 
Un giorno,dopo tanto tempo di investigazione che aveva riguardato almeno 20 volte la stessa posizione, trovò delle manate,e capì che il ladro aveva lasciato altri indizi.
Allora investigò,fino a sfinirsi, e trovò un grimaldello.
Andò dalla polizia, per eliminare qualcuno dalla lista dei sospettati.
Quando arrivò dalla polizia Jack chiese se poteva vedere la rubrica dei criminali, ovviamente gli raccontò tutta la storia. I poliziotti gli dissero: -Oh!!!C'è un nuovo investigatore in città!Ah!Ah!Ah! Che prova hai trovato dicci? Eh!Eh!Eh!
- Ho trovato delle manate!
- E con questo?
- Vuol dire che il ladro ha lasciato altre impronte! 
Sorpresi dalla sua intelligenza gli fecero guardare,poi se ne andò salutando.  

Andò subito dai suoi amici a dirglielo. 
-Ho trovato un indizio! 
Tutti i suoi amici erano sconvolti!
-Se mi aiutate saremo una squadra perfetta! Vi va?
Gli amici si unirono alle indagini con entusiasmo.
-Sììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì! Esclamarono.

Cercarono,cercarono e cercarono.Molti ci provarono ma non ci riuscirono
-Ho trovato dei guanti da ladro.
-...ma no non sono guanti da ladro!
-Ho trovato una pallottola! 
- ... ma no non è una pallottola! E’la pallina da ping-pong! 
E così via. 
Provarono varie volte ad andare dalla polizia, ma di indizi neanche l'ombra.
Un giorno la mamma gli disse di andare a fare la spesa e lui ci andò.
Passò dove ci fu l'omicidio e vide una pallottola,la prese e la esaminò con attenzione.
Nel ritorno, mentre procedeva, passò vicino alla casa in cui era stato fatto il furto.
Guardò con attenzione e vide una pistola nascosta,la prese.
Quando arrivò a casa la esaminò.
Capì che coincidevano: probabilmente l'omicidio e il furto erano stati fatti dallo stesso uomo o dalla stessa donna!
Nel frattempo la mamma gli disse di andare a fare la cena, quindi non aveva
il tempo di andarlo a dire alla polizia.
Il giorno dopo lo andò a dire alla polizia e loro capirono.
-Ma sei veramente bravissimo!
Dissero stupiti. 
-Grazie.
Rispose.
-Sei quasi alla fine del mistero sai ragazzino!
-Quindi posso risolvere un mistero?
-Sì.
-Evviva!
Corse a dirlo ai suoi genitori. 
-Sapete che la polizia mi ha detto che posso risolvere un mistero?
Poi esaminò la pistola nel modo in cui era caduta per capire dove era andato il ladro. Dopo tanto tempo di studio lo capì.
Andò subito dove indicavano gli indizi(però era la casa di un suo amico).
Vide la cassa, che una volta era pienissima, vuota e a  terra, vide quei cosi che si usano per scassare le casseforti.
Trovato questo indizio andò dalla polizia.
Spiegò tutto e gli dissero:
- Ragazzino hai risolto il mistero.
- Ah! Sì, sì! Evvivaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Urlò così forte che gli spaccò i timpani.
Il colpevole era il più ricercato della città, quindi bisognava catturarlo e lui si offrì volontario.
Quando arrivò vide una macchina che andava a razzo, riuscì ad aggrapparsi alla portiera ed andò sul tettuccio, si sporse per guardarlo dal finestrino e dirgli di fermarsi in nome della legge! 
Dopo un rocambolesco inseguimento, si lanciò giù dalla macchina mentre la macchina saltava giù in un burrone.
Il colpevole era finalmente catturato, malconcio e dolorante.
Jack chiamò la polizia che venne ad arrestarlo.



RACCONTO di ELENA T.

C'era una volta un bambino di nome Jack. Era un piccolo esploratore e viveva con la sua famiglia. Un giorno la famiglia di Jack dovette partire perchè la casa, durante una grande guerra, era ormai distrutta. Il piccolo esploratore si fermò a guardare dei profumati fiori, mentre la famiglia di Jack si stava dirigendo in un tunnel. Ad un tratto Jack si accorse che la sua famiglia era andata via. Il piccolo Jack andò nel tunnel e vide due sentieri. Jack prese quello a destra, mentre la famiglia era andata nel sentiero opposto. Jack giunse in un posto meraviglioso. Camminò e camminò per giorni e giorni. Per mangiare sgranocchiava fra i denti foglie e bastoni e per bere beveva l'acqua melmosa delle pozzanghere. Un giorno, stanco, si fermò e si disse tra sè e sè :" Non credo che la mia famiglia sia passata di qua". Poi girò lo guardo e vide un paesaggio pieno di animali, entrò e passò tra tutte le foglie finchè vide una cascata. Si fermò per ore ad ammirarla, poi si voltò e vide un bellissimo castagno. Prese una castagna e la mangiò. Era così buona che se ne mangiò una dopo l'altra finchè il castagno le perse tutte. All'improvviso sentì una voce che diceva: " Buone queste castagne eh,eh !" Jack si voltò e vide un leone che gli disse di nuovo :"Anch'io ho fame, sai? Ho voglia di carne fresca, come te!" con un vocione terribile. Il piccolo tentò la fuga , corse corse e corse finchè arrivò in un bar familiare e chiese al barista se aveva visto la sua famiglia. Il barista rispose di sì e gli disse che erano andati in una casa ricostruita. Allora Jack capì che erano andati nella sua casa , entrò e vide i genitori svenuti. Per fortuna si era portato dal castagno magico due castagne che, per fortuna , erano già arrostite. Le diede ai genitori che, ad un tratto, si svegliarono ed abbracciarono il figlio ormai grande.
RACCONTO di SAKIB

C'era una volta una tartaruga che si chiamava Alessandro, Alex per gli amici.
Un bel giorno solare stava giocando con un suo amico tartaruga di nome Pino quando, ad un tratto, il cielo si cosparse di nuvoloni e subito cominciò a piovere fortemente. Pino, il più furbo dei due, trovò facilmente il riparo per sè dalla pioggia. Alex, rimanendo senza riparo, andò più in là del boschetto, vicino alla quale stavano giocando precedentemente. Senza rendersene conto, mentre stava vagando alla ricerca del riparo, aveva perso di vista l'amico ed essendo la prima volta in cui si trovava in qual luogo, non sapeva orientarsi, e di ciò se ne rese conto solo quando la pioggia aveva smesso di battere.

La rapina


RACCONTO DILORENZO L.
C'era una volta una banca  che teneva tanti soldi.
Un giorno arrivò un ladro che rapinò la banca.
Subito arrivò la polizia che lo inseguì.
Il rapinatore andò a sbattere con la macchina contro la Pompeo idrante.
Dopo il ladro venne catturato.
Andò a finire in prigione per venti anni.


Un viaggio nel bosco
 RACCONTO di BIANCA A.

C’erano una volta dei ricci che abitavano in un bel bosco.
Vicino a questo bel bosco incontrarono la civetta Vanda e il gufo Nemo.
La civetta Vanda e il gufo Nemo abitavano in una casetta su un albero di castagne e in una gigantesca castagna viveva una bella cagnolina di nome Lola.
La civetta e il gufo organizzarono una festa con i loro amici ricci e giocarono tutto il giorno a nascondino
Dopo la festa il gufo Nemo e la civetta Vanda chiesero ai ricci  se potevano dormire una notte a casa loroe cosi’ passarano una bellissima notte tutti assieme
Il giorno dopo i ricci incontrarono nella gigantesca castagna il cane Lola.
Con Lola fecero una bella passeggiata nel bosco e raccolsero le castagne per fare una buonissima torta per tutti gli animali del bosco.
Durante la passeggiata gli amici incontrarono una talpa appena nata, veramente minuscola e tutta rosa.
Lola e i ricci decisero di portarla a casa con loro per darle  da mangiare e la adottarono e decisero di vivere tutti assieme nella castagna di Lola.


Il regno dei denti.
RACCONTO di VLAD F.

C’era una volta un bambino di nome Vlad.
Un bel giorno, mentre era in ricreazione, lui stava andando a destra e guardò in avanti.
Ad un certo punto un bimbo che correva gli arrivò addosso. Così il piccolo Vlad si ritrovò con una grossa ferita sul labbro e tutta la dentatura che gli faceva male. Allora si ritrovò nel regno dei denti.
Lì si trovava la dentista che, appena lo vide, gli fece subito una visita, però si accorse che aveva un gran male ai denti. Allora lo mandò nella stanza delle radiografie dove lo mise in mezzo a un macchinario che gli girava intorno alla testa e, con i raggi infrarossi, faceva le foto alla dentatura. 
Una volta finiti tutti gli esami la Dottoressa gli diede la bella notizia che i suoi denti stavano bene. Vlad perciò pensò che, in fondo, non era male il regno dei denti.


PASQUA 2014 
RACCONTO di MICHELE C.

Io sono partito sabato, abbiamo impiegato 300 min. (5 ore). Sono partito alle 12 e sono arrivato alle 17.30 (perché ci siamo fermati 2 volte, ogni volta 15 min.)
Il primo giorno ho mangiato dal fratello di mia nonna (ho mangiato la lasagna). Poi ho giocato tantissimo fino a sera con il mio amico Valentino.
Il secondo giorno ho giocato e sono andato al cimitero.
Il terzo giorno sono arrivati gli zii con Emanuele e Nicol dovrebbero essere arrivati di mattina ma sono arrivati di pomeriggio e siamo andati al ristorante, (perché martedì 22 aprile il mio papà compie gli anni).
Il terzo giorno ho invitato il mio amico Valentino a casa mia (abbiamo giocato e mangiato).
Il quarto giorno mi ha invitato lui.
Il quinto abbiamo giocato con la WUI.
Il sesto giorno ci siamo divertiti un mondo.
Il settimo giorno sono ripartito.





Nessun commento:

Posta un commento